DOVE BERE VINO ARTIGIANALE A ROMA!
All’ultimo banco eravamo, all’Ultimo Banco siamo tornati. Lorenzo, Giacomo e Giovanna. I primi due lo hanno fatto insieme, la terza si è aggiunta lungo il percorso. Ma la parabola (così come il posto in classe) è stata la stessa: dall’aula all’enoteca, passando per tante fatiche nel mondo della ristorazione e dei locali. Insomma, ci siamo rimboccati le maniche e compiuto un percorso fatto per (e con) amore: amore per il vino, per il cibo, per i prodotti della terra, amore per il lavoro dei piccoli produttori vinicoli.
È con questo spirito che in un momento complesso, il mirabolante 2020, abbiamo aperto “Ultimo Banco”, una vineria fatta di “artigianalità”, di birra a km 0, di bianchi, rossi e rosati, di bollicine, rifermentati e vini fermi. In prevalenza italiani, ma non senza alcune lodevoli eccezioni. Tutti, rigorosamente (!) naturali.
"E naturali perché?", vi chiederete. Beh, questa decisione è stata semplice, spontanea, come una "naturale" conseguenza della visione del nostro modo di lavorare, di mangiare, di bere e, chiaramente, di vivere: tecniche enologiche non invasive, sinergia tra prodotti, produttori, rispetto e, diciamolo, bontà!
Il mondo del vino naturale è bellissimo. In ogni bottiglia si conserva una sorta di eredità della terra e dei venti, della pioggia e del sole. E delle mani che lavorano le vigne, ovviamente. Ma…UB non è solo vino! Le nostre esperienze professionali ci hanno portato infatti a creare anche una meticolosa e sorprendente selezione gastronomica, animata dallo stesso spirito di quella per il vino, dalla stessa ricerca di eccellenze nostrane, che alle volte accompagna e alle volte è protagonista assoluta. Per metterle a punto, ci sediamo al tavolo coi piccoli produttori, ascoltando e imparando, capendo le loro storie e la loro passione, innescando una sorta di magia che ci coinvolge e ci arricchisce ogni giorno, a noi come a UB. Perché i "somari" dell'Ultimo Banco, in realtà, studiavano - e studiano! – come e più degli altri. Provare per credere.
P.S. Vi assicuriamo che i secchioni dei primi banchi saranno comunque ben accetti e serviti come tutte le persone "normali".
P.P.S. Per realizzare questo scritto non è stato maltrattato nessun secchione del primo banco.